STORIA DEI MOBILI EVOLUTI, in 7 atti.
Attori Protagonisti:
LA TRADIZIONE.
Intesa nella sua forma più bieca e perniciosa. Quell’inclinazione a fossilizzare i saperi in modo cieco e immutabile, quella che l’innovazione è il Demonio. Particolarmente apprezzata nelle polverose botteghe di Falegnameria: “ABBIAMO SEMPRE FATTO COSI’!”
SERGIO CATTANEO.
Il protagonista principale, nei panni di un irrequieto PINOCCHIO, anche identificabile con l’irriverente figura di un piccolo brianzolo BART SIMPSON, è l’ostinato inventore della Tecnologia per Mobili Evoluti.
L’ANTICONFORMISMO.
Inteso come quell’innato atteggiamento a vederle sempre le cose da un altro punto di vista. A voler innovare, guardare oltre. Il naturale sovversivo desiderio di Pinocchio di non omologarsi mai. La voglia di scappare da un futuro certo e programmato, un abito troppo stretto, e per lui, Sergio, decisamente logoro.
AMBIENTAZIONE
Siamo all’inizio del secolo scorso. Bovisio Masciago, un paesino della della provincia milanese. E’ lì che nonno di Sergio, Vincenzo, rientrato da una sanguinosa esperienza Svizzera apre la sua bottega di Mobili su Misura (si racconta che arrivò a coltello per difendere la sua bravura di falegname emigrante). La Falegnameria è una delle prime in paese e dovrà dare occupazione e un futuro dignitoso alle successive generazioni Cattaneo. La classica attività familiare come di prassi nella laboriosa e un po’ bigotta Brianza.
Scena prima:
NIENTE PAESE DEI BALOCCHI.
Come farà un piccolo sovversivo scomodo Pinocchio di Bovisio Masciago, che marina la scuola e disdegna la bottega, a salvarsi da una sorte annunciata e inderogabile di continuatore della tradizione familiare? Fuggire? Scappare?
Lo farà, ma sarà fatalmente riacciuffato e puntualmente ricondotto ai sacrosanti esemplari doveri del buon figliolo che porta avanti la tradizione di famiglia.
Altri tempi! Poco spazio alle inclinazioni personali e niente grilli per la testa! Dovrà calcare le orme di Nonno Vincenzo, come Papà Achille ha fatto, e l’irreprensibile zelante fratellone Enzo sta facendo. Sapientemente e coercitivamente avviato all’arte della fabbricazione dei Mobili su Misura, fatti come si deve, come tradizione comanda.
Pinocchio, il nuovo garzone di bottega, mansioni:
“scaldà la cola, drizza i ciot, scua su la butega e … una bela pesciada nel cu”.
Scena seconda:
PINOCCHIO DIVENTA UN BRAVO FALEGNAME.
Ma Pinocchio che stupido non è, diligentemente, pazientemente, remissivamente osserva e apprende… Eccome se apprende! Impara ogni trucco del mestiere. Nessuno ci avrebbe scommesso ma lui diventa un bravo, bravissimo falegname, un “FALEGNAME FATTO”. Seziona, squadra, taglia, sbava, borda e rifinisce ogni pezzo di legno e poi … seziona squadra taglia sbava borda e rifinisce ogni pezzo di legno …
E proprio quegli aspetti peculiari del lavoro … MOLTE LAVORAZIONI, MOLTI PASSAGGI, MOLTO TEMPO, MOLTA FATICA NEL MOVIMENTARE RIPETUTAMENTE PESANTI PEZZI … sono per lui motivo di continue e pungenti riflessioni.
Scena terza:
Come in ogni storia che si rispetti avviene un accadimento decisivo, provvidenziale. Un punto di svolta da cui non si torna più indietro.
QUEL GUASTO ALL’ASCENSORE.
COMO v.le Varese, il numero Sergio non se lo ricorda più. Per l’ennesima volta il nostro Pinocchio quel giorno dovrà occuparsi, perché anche questo fa, della consegna di un intero arredamento: armadi, cucina, guardaroba … Tutto, ogni singolo pezzo, ogni intero pesante modulo caricato sulle spalle e portato al settimo piano … Tutto grazie a quel … maledetto/benedetto ascensore guasto!
“E noooo! Noo! Non è possibile!!!”
Ma perché, perché continuare a costruire mobili così? Pesanti, pieni, ingombranti! Mobili sempre fabbricati nello stesso modo e … dannatamente COSI’ PESANTI ???
Possibile non si possano fare dei buoni mobili in un modo diverso? Più facilmente trasportabili? … E poi anche semplificare ottimizzare tutti quelle faticose e laboriose operazioni di bottega! … Pensare a Mobili diversi più attuali nuovi, più leggeri e performanti!!!
Scena quarta:
IL CHIODO FISSO.
L’ora X è scoccata nella mente di Sergio. La sua indole di guardare le cose da un punto di vista critico, inconsueto e laterale prende il sopravvento. Nella sua testa, dura diciamolo, si è ormai annidata una riflessione, una domanda che come un chiodo fisso non lo abbandonerà più:
“COME COSTRUIRE MOBILI IN UN MODO DIVERSO E PIU’ SOSTENIBILE DA TUTTI I PUNTI DI VISTA?”
E’ un insidioso pungolo, una faccenda aperta che lo accompagnerà per lungo tempo e in ogni dove.
“Va ottimizzato il lavoro. Tutte le fasi, tutte le procedure … Va ricercata una sintesi, una metodologia nuova, un cambiamento, una evoluzione in grado di portare INNOVAZIONE TECNOLOGICA anche a questo antico e straordinario mestiere.”
Scena quinta:
Prima intuizione: LE GABBIE.
“GABBIE! … GABBIE, SCHELETRI … SIII!”
LA NATURA INSEGNA! ANCHE LEI FA COSI’…
VUOTO AL POSTO DEL PIENO, RISPARMIO DI MATERIALE, AUMENTO DI SOLIDITA’ E DURATA. FACILITA’ NEI TRASPORTI, MONTAGGIO, DISASSEMBLAGGIO E … IL MODO MIGLIORE PER OTTENERE TUTTO CIO’ E’:
METTERE INSIEME, UNIRE FALEGNAMERIA E MECCANICA.
Scena sesta:
L’IDEA SI CRISTALLIZZA A MENO 40°.
Vladivostok, Rostov sul Don.
Sergio, nella sua insoddisfacente e turbolenta età giovanile, dostoevskicamente sedotto, aveva studiato la lingua russa. Unendo la sua competenza nel settore del mobile e questa cirillica lingua si è ritrovato a seguire i lavori in una Falegnameria delle carceri nelle lande sperdute di Rostov sul Don, in Estremo Oriente. L’attivazione di costose linee di lavoro con complesse macchine per la lavorazione del legno, per fabbricare mobili, confermano e rafforzano in lui le intuizioni sulla necessità di dotare i Mobili di leggeri scheletri tecnologici. E’ proprio lì che l’idea delle gabbie si struttura maggiormente.
Scena settima:
INIZIA L’AVVENTURA.
Sergio torna carico e pronto. Inizia un avventuroso appassionante periodo di ricerche e sperimentazioni. Innescare un reale processo di innovazione ha inevitabilmente comportato un radicale ripensamento a tutto ciò che prima si faceva in modo tradizionale.
Dopo una lunga gestazione l’intuizione iniziale di Sergio verrà depositata per la richiesta del primo Brevetto. La Tecnologia dei Mobili Evoluti assumerà il nome di MarcaClacSistema . E’ il 2005.
Far dialogare la cultura della falegnameria con la precisione della meccanica ha portato alla ideazione di una sintesi, di un nuovo metodo costruttivo:
CONTINUO, SEMPLICE, DUTTILE, UNIVERSALE E … SOSTENIBILE.
Altri due brevetti nazionali e internazionali hanno seguito il primo.
EPILOGO
SERGIO:
compirà tra poco settanta anni. Non è diventato un imprenditore di successo. Non lo saprebbe fare e non gli è mai interessato farlo. Si è molto divertito creando ardite soluzioni e fabbricandole personalmente con la Tecnologia MarcaClac Sistema. Continua e continuerà a farlo con ingegnosi progetti meticolosamente stesi a mano. In fondo, come Bart Simpson e Pinocchio, fa solo ciò che gli piace.
LA TRADIZIONE:
quando occasionalmente viene in contatto con la Tecnologia dei Mobili Evoluti si mostra sempre piuttosto infastidita. Del resto … non fa una piega.
L’ANTICONFORMISMO:
rimane una ottima posizione da cui guardare le cose .