ho incontrato per la prima volta il grande Lucien Kroll architetto belga -uno dei massimi esponenti della bioarchitettura-. mi ha molto impressionata come uomo e, il suo pensiero mi ha davvero colpita. In quel particolare contesto e -sono convinta- non solo è UNA VERA VOCE FUORI DAL CORO!

Nella autorevole ambientazione della Triennale, alla presenza dell’accademico e molto spesso omologato pubblico dei nostri architetti,  l’ho sentito -e non conoscendo il suo lavoro non credevo alle mie orecchie- esporre questi concetti: ” la modernità è antinaturale…dobbiamo ritrovare l’innocenza pre industriale…il Bau haus: non ho mai visto un edificio più brutto è un’architettura autistica…moderno è una noia…”

Ha parlato, -in un affascinante italiano che, come lui ha detto, ha appreso unicamente parlandolo- di “incrementalismo”, di “conglomerati, intesi come oggetti architettonici, con relazioni empatiche”, sostiene che “le informazioni sono viventi”…e lo ha fatto mostrando immagini sul suo lavoro, e non solo

l'immagine non è chiara ma si tratta di un gregge...

nell'immagine proiettata un...gregge

che perfettamente si prestavano alla interessante riflessione sulla bellezza posta dal convegno:

“Portare la sostenibilità verso la bellezza”.

Questo è stato il tema dell’edizione 2010 di High Green Tech Symposium, il convegno internazionale annuale che fa il punto sull’avanguardia dell’architettura ecologica europea che si e’ svolto il 19 marzo 2010 nel Salone d’Onore della Triennale di Milano, nel contesto della mostra Green Life, organizzata da Legambiente, Ambiente Italia e La Triennale di Milano.

Il Symposium 2010 avrebbe dovuto infatti interrogarsi -e questo è il motivo che mi ha stimolato a partecipare-  sul tema della bellezza nel progetto ecologico:

  • -La tecnologia non è sufficiente, come sviluppare un’estetica ecologica?
  • -Può la tradizione italiana della bellezza contribuire allo sviluppo del progetto sostenibile?
  • -Si può cambiare l’immaginario punitivo dell’ecologia?
  • -Può la prassi ecologica coincidere con il piacere?
  • -Può essere “piacere” il nuovo termine guida dell’ecologia?
  • -Come sviluppare la bellezza nel progetto sostenibile?

In realtà nulla degli appetibili e quanto mai pertinenti interrogativi posti sul piatto sono stati degnamente considerati e indagati.

Unica luce -oltre alle splendide installazioni floreali-, lui il grande LUCIEN GROLL.

Cercando nel tecnologico…oracolo (? bhe no, non esattamente) di noi tutti, notizie su di lui e il suo lavoro, ho trovato, fra moltissimo materiale, questo articolo di Franco Zagari scritto per celebrare i suoi ottanta anni, che conferma l’idea che di lui mi son fatta.

Ora mi piacerebbe proprio incontrarlo di nuovo e questa volta non perderei l’occasione di confrontarmi a cuore aperto con la sua limpida mente libera.