Tutte le parole del titolo hanno la radice comune che viene dal latino modulus, composto di modus (=misura) e del suffisso diminutivo –ulus. A ciò si aggiungono suffissi ulteriori (non nel caso di ‘modulo’, parola composta come descritto sopra, essendo, a differenza degli altri, un sostantivo), tipicamente usati nella formazione degli aggettivi in latino e nelle lingue romanze:
MODULARE presenta un aggiunta del suffisso –aris, la cui terminazione indica l’appartenenza alla II classe degli aggettivi latini. Aggettivi di tale formazione sono prettamente descrittivi della qualità dell’oggetto a cui si riferiscono.
MODULABILE presenta il suffisso –bilis, anch’esso originariamente della II classe, che si attribuisce a radici prettamente verbali per indicare potenzialità al passivo (come la parola ‘amabile’ deriva da ‘amare’ ed indica qualcosa che può (potenzialità) essere (passivo) amato). In tal senso deriva dal verbo latino modulari (anch’esso derivato da modulus) il cui senso è quello prettamente musicale di “cantare con misura, ritmo”.
MODULATO è originariamente un aggettivo, anche se è spesso usato in senso tecnico come sostantivo, cosa che accade spesso con gli aggettivi derivati dai participi passati dei verbi: proviene infatti anch’esso da modulari, di cui è il participio passato modulatus (caratterizzato, come avviene quasi sempre per i verbi della prima coniugazione, dal suffisso –atus).
Marcello Cattaneo
Dopo questa premessa di carattere etimologico, passiamo ad analizzare concretamente, nell’odierno settore della fabricazione di mobili, i due sistemi costruttivi che contraddistiguono un mobile con dimensioni standard (modulo o insieme di moduli), da uno realizzato su misura (modulato o insieme di modulati). Scontato affermare che il primo è generato, progettualmente e fisicamente, da un sistema costruttivo modulare. Questo modello è stato adottato ormai da tutta l’industria del settore e per ragioni soprattutto di carattere economico ne ha influenzato tutta la filiera.
Oggi l’industria (o pseudo) del mobile, sia che produca armadi, camere da letto, cabine armadio, cucine, soggiorni, librerie, tavoli, divani, poltrone, complementi vari e chi più ne ha più ne metta, ha stabilito soggettivamente che determinati modus, cioè misure, debbano essere sufficentemente funzionali all’abitare contemporaneo. Lo sviluppo verticale di questo modello produttivo ha mosso i primi passi negli anni 50-60, i cosiddetti anni del boom economico, che ha portato manodopera specializzata e soprattutto non, ad essere assorbita in questa spirale.
Il sitema costruttivo modulabile, cioè quello che genera dei mobili contenitori modulati, su progetto (su misura) è in via di estinzione o quasi. Infatti deve essere eseguito esclusivamente da manodopera molto specializzata, anch’essa conseguentemente alle ragioni sopra un pò sommariamente citate, quasi in via di estinzione. Nell’immaginario collettivo e molto spesso concretamente, il mobile su misura è un lusso che pochi si possono permettere, pur restando, almeno e ancora in Italia, un sogno realizzabile (suffisso –bilis-, potenzialmente).
MarcaClacSistema è un sistema costruttivo continuo, quindi facilmente modulabile
Un sistema costruttivo continuo consente, anche impiegando manodopera poco specializzata, di realizzare in tempi molto brevi dei mobili contenitori, sui tre assi cartesiani (X – Y – Z), dimensionalmente necessari al suo utilizzatore-trice.
Sergio Cattaneo